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LA MATITA DEI DIAVOLI

con Guido Maria Brera

di Guida Maria Brera e Tommaso De Lorenzis, con i Diavoli

musiche di Luca Micheli

videomaker Vincenzo Villani
produzione Sava’ Produzioni Creative

Le matite non sono quello che sembrano. 

In uno dei più banali oggetti di uso comune, infatti, riposa l’essenza stessa del capitalismo. Composta da materiali molteplici reperiti in molteplici luoghi e assemblati in posti ancora diversi, la matita è il simbolo della “mano invisibile” del libero mercato. 

Non esiste una volontà generale, una direzione o un principio regolatore che determina questo processo.  

Così in uno scritto del 1958, intitolato I, Pencil, il teorico ultra-liberista Leonard Read presenta il “miracolo” che consente di produrre una matita. Per un periodo, I, Pencil è stato il testo più letto negli Stati Uniti dopo la Bibbia, conosciuto da tutti, diffuso ovunque, studiato in scuole e università. Per molto tempo, è stato il vangelo del liberismo, ripreso negli anni Ottanta dall’economista Milton Friedman. 

Nello scritto di Read la matita parla in prima persona e racconta la storia della sua creazione, la storia di centinaia di migliaia di azioni che concorrono a realizzare questo oggetto all’apparenza semplicissimo.  

Più di mezzo secolo dopo, la matita di Read torna protagonista. Guido Brera e il collettivo I Diavoli ne svelano i cento segreti e le mille reticenze, mostrando i rovesci rovinosi di un modello produttivo che ha generato iniquità sociali, bruciato risorse e causato devastazioni ambientali, proprio oggi che la pandemia e la guerra in Europa hanno messo in crisi le filiere del mondo globalizzato. 

Questo monologo racconta quello che le matite non dicono.